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Vigilanza privata: ci mancava il contratto a chiamata!

Giuseppe Alviti, Presidente dell’Associazione Guardie Giurate ha denunciato una grave situazione che sta affliggendo il comparto della vigilanza privata

Il settore della vigilanza privata non trova pace.

Mentre le aziende continuano a crescere (con un volume d’affari di quasi un miliardo e mezzo per le prime 5 imprese), le condizioni dei lavoratori risultano pressocché invariate, se non addirittura peggiorate. Secondo i dati Censis, nel 2022 il personale impiegato nel settore della vigilanza privata ammonta a oltre 76 mila dipendenti, che continuano a lamentare condizioni di lavoro massacranti e stipendi risicati, che in alcuni casi (i servizi fiduciari ad esempio) non superano la soglia dei 1.000 euro mensili. Senza contare il pericolo che alcuni lavoratori devono affrontare ogni giorno, nella fattispecie gli addetti al trasporto valori. A tutto questo, vi si aggiunge un contratto nazionale collettivo scaduto ancora nel lontano 2015.

La trattativa, in corso dal circa sette anni, si è fermata definitivamente a marzo. I sindacati dei lavoratori hanno fatto sapere che le associazioni datoriali non hanno ricevuto dalle aziende il mandato per continuare con le negoziazioni. Uno dei principali nodi da sciogliere era legato alla questione dei salari. È stata una mazzata per i dipendenti, ulteriormente sviliti dal carovita, che a causa della guerra in Ucraina è aumentato parecchio, con i prezzi delle bollette schizzati alle stelle. Tutto ciò, nonostante le guardie giurate e gli addetti alla sicurezza privata siano sempre stati in prima linea anche durante la pandemia, ricoprendo ruoli di controllo e supervisione delle regole anticontagio.

Ed ora, mancavano soltanto i contratti a chiamata! L’ennesima prova della brutta piega che sta prendendo il settore. Giuseppe Alviti, Presidente dell’Associazione Guardie Giurate, ha denunciato la facilità con cui certi istituti di vigilanza stanno assumendo personale da utilizzare in giornata o per poche ore. Per Alviti, questo tipo di contratto causa precarietà e significa “armare migliaia di persone per farle lavorare otto ore e poi non averne più bisogno. Di fatto” ha spiegato Alviti “avremo persone armate senza motivo e necessità, che probabilmente per sopravvivere durante l’anno faranno altri lavori e all’occorrenza vestiranno i panni da sceriffo con pistola”.

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