La Provincia di Latina ha affidato il servizio di sicurezza delle proprie sedi ai portieri, così Raffaele Trano ha inviato un’interrogazione alla ministra Lamorgese: perché non si impiegano le guardie giurate?
Ci risiamo. Dopo il caso degli Uffizi di Firenze, dove il servizio di sicurezza è stato affidato ai portieri, la storia si ripete di nuovo. La Provincia di Latina ha incaricato una società che offre servizi di portierato e global service per il controllo degli accessi, la gestione dei flussi e l’identificazione e registrazione dei visitatori nelle proprie sedi e negli ambienti di lavoro. Il tutto, disinteressandosi di quanto espresso dalla legge e “dimenticandosi” di affidare tali servizi alla vigilanza privata armata. Infatti, secondo il D.M. 269/2010 (tirato in ballo anche nel caso di Firenze) le mansioni richieste dall’ente sono attribuibili esclusivamente alle guardie giurate.
In difesa del settore della vigilanza privata è intervenuto il deputato del Gruppo Misto e capogruppo della Commissione Finanze alla Camera, Raffaele Trano, che ha inoltrato un’interrogazione al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. “Ho chiesto alla ministra Lamorgese” ha fatto sapere Trano “se sia a conoscenza di quale orientamento legislativo o giurisprudenziale abbia consentito all’ente Provincia di Latina di continuare ad assegnare appalti in tema di portierato a società che utilizzano dipendenti sprovvisti della qualifica di “guardia giurata” e se intenda verificare le licenze e le autorizzazioni in possesso della società aggiudicataria dell’appalto e le qualifiche del personale impiegato. Ho chiesto infine al ministro di disporre una verifica amministrativa generalizzata sugli enti pubblici obbligati a ricorrere al corpo delle guardie giurate quando i servizi oggetto dell’interrogazione non siano svolti direttamente dalle forze dell’ordine”.
In commento alla richiesta del parlamentare, è intervenuto anche il Presidente di Univ e FederSicurezza, Luigi Gabriele. “Mentre tutti vogliono sicurezza e chiedono sicurezza, è proprio il sistema a sfaldare la sicurezza affidandola a chi fa un altro lavoro. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è la provincia di Latina, perché è proprio l’interlocutore istituzionale, colui che scrive e impone le leggi, il primo a non applicarle.Ma proseguendo pervicacemente nella linea della de-qualificazione e de-professionalizzazione del nostro settore, cosa resterà della sicurezza?”. Una domanda a cui la ministra Lamorgese deve trovare una risposta. E in fretta.