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Vigilanza privata, guardie giurate pronte per la fase 2

Dai parchi pubblici, ai supermercati fino alle spiagge: la vigilanza privata si mobilita per garantire la sicurezza dei cittadini in questa delicata fase post emergenza

Dal 4 maggio scorso è iniziata la così detta fase 2 e per il settore della vigilanza privata si sono aperte nuove opportunità di lavoro. Infatti, in questo delicato momento post emergenza, nonostante l’allentamento di alcune restrizioni lo stato d’allerta rimane elevato. Secondo l’ultimo DCPM le norme sulla sicurezza personale, quali il distanziamento sociale, l’obbligo di indossare le mascherine e il divieto di assembramento, non sono cambiate. Inoltre, in vista dell’estate, per alberghi e stabilimenti balneari è fondamentale rispettare le regole sul distanziamento tra gli ombrelloni, sanificazione delle postazioni e degli ambienti chiusi, e modalità di servizio al bar.

In questo scenario, alcuni Comuni si sono organizzati per affidare agli istituti di vigilanza privata il compito di presidiare i luoghi pubblici più a rischio. Le guardie giurate dovranno lavorare in sinergia con la Polizia Locale e le forze dell’ordine ed avvertirle nel caso di infrazioni. A Trieste ad esempio, il Comune ha affidato alle guardie giurate la sorveglianza delle aree gioco dei parchi cittadini. La stessa cosa è successa a Bergamo, una delle aree più colpite d’Italia dalla pandemia, dove una società di vigilanza ha preso in carico la sorveglianza dei parchi pubblici cittadini, affinché le norme di sicurezza vengano rispettate. Guardie giurate sono state messe a presidio anche dei mercati rionali e paesani e dei supermercati onde evitare assembramenti e il mancato rispetto dei divieti.

I comuni delle località balneari inoltre si stanno muovendo per garantire la sicurezza dei turisti e dei cittadini nelle spiagge. Molte iniziative sono già partite in tutta Italia, dalla Sardegna, alla Puglia fino alla Liguria. A Lerici, in provincia di La Spezia, sono stati organizzati dei sistemi di sorveglianza nelle spiagge libere e negli stabilimenti balneari con uno “steward di spiaggia” all’ingresso dell’unico punto di accesso. Lo steward controlla gli ingressi garantendo in questo modo che in spiaggia ci sia un numero di persone tale da consentire il rispetto delle distanze previste dal decreto, mentre gli addetti alla sorveglianza sono incaricati di controllare il corretto posizionamento degli ombrelloni e le dovute sanificazioni.

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