In data 3 maggio, il Consiglio di Stato si è pronunciato sull’aggiornamento delle Linee guida n. 9 dell’Anac, inerenti l’affidamento del servizio di vigilanza privata
Il Consiglio di Stato, con il parere del 3 maggio scorso, si è espresso sull’aggiornamento della Determinazione n. 9 del 22 luglio 2015, relativa alle “Linee guida per l’affidamento del servizio di vigilanza privata” redatte dall’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione). L’aggiornamento delle linee guida da parte dell’Autorità si è reso necessario per tener conto delle modifiche introdotte dalla disciplina sulle certificazioni indipendenti per la verifica del possesso dei requisiti necessari a ottenere il rilascio della licenza per l’esercizio dell’attività di vigilanza privata, nonché di quelle introdotte dal decreto legislativo 50/2016 e, in particolare, per quanto concerne la suddivisione in lotti, il criterio di aggiudicazione e la clausola sociale.
Il Consiglio di Stato ha espresso un parere favorevole in merito al nuovo testo presentato dal Presidente dell’Anac Raffaele Cantone, sollevando alcune considerazioni nel parere stesso che in sintesi si riferiscono: al quadro giuridico di riferimento; ai servizi di global service (pure per lo svolgimento di compiti rientranti tra quelli disciplinati dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, e dal suo regolamento, come servizi di vigilanza); alla possibilità per la stazione appaltante di effettuare un’unica gara comprendente più servizi; all’impossibilità che alla gara per l’aggiudicazione del servizio di vigilanza partecipino le “agenzie di affari”; all’opportunità di esporre il quadro normativo attualmente vigente, incentrato sulla preferenza, non assoluta, per il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; ai criteri di aggiudicazione e alle verifiche da effettuare sulla congruità delle offerte, con particolare riferimento alla componente del costo del lavoro in sede di valutazione dell’offerta anche sotto il profilo dell’anomalia della stessa.