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WhatsApp e la terza spunta blu, un falso allarme che ritorna

Un’ondata di voci online sostiene che WhatsApp starebbe testando una terza spunta blu per segnalare gli screenshot delle conversazioni. Ma dietro il clamore mediatico si nasconde una notizia infondata, già smentita in passato e mai confermata da fonti ufficiali.

Whatsapp e la terza spunta blu: realtà o bufala?

Negli ultimi giorni, il web e i social media sono stati invasi da una notizia che ha rapidamente guadagnato popolarità. La nota app di messaggistica WhatsApp starebbe testando una nuova funzionalità che introdurrebbe una terza spunta blu per notificare agli utenti quando un interlocutore effettua uno screenshot di una conversazione. Secondo alcune voci, circolate su TikTok e rilanciate da alcuni portali di informazione tecnologica, questa presunta funzione sarebbe in fase di beta testing, coinvolgendo un numero ristretto di utenti. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di incrementare la tutela della privacy e prevenire la condivisione non autorizzata di contenuti privati.

Tuttavia, nonostante il clamore mediatico, non esiste alcuna prova concreta dell’effettiva esistenza di questa funzione. WhatsApp, di proprietà di Meta, ha sempre adottato una politica di trasparenza riguardo alle nuove implementazioni, annunciando ufficialmente ogni novità sul proprio blog e attraverso i suoi canali ufficiali. Ad oggi, nessuna comunicazione ufficiale fa riferimento alla presunta terza spunta blu, né tantomeno il portale WABetaInfo, noto per monitorare attentamente tutte le versioni beta dell’app, ha riportato alcuna evidenza di tale funzione.

Una fake news che si ripete nel tempo

La notizia della terza spunta blu non è nuova. Già nel 2021, infatti, la stessa indiscrezione aveva preso piede sul web, diffondendosi con dinamiche simili a quelle attuali. Anche allora, esperti di tecnologia e analisti del settore avevano smentito la possibilità che WhatsApp stesse realmente lavorando a una simile implementazione. La ciclicità di questa bufala dimostra come le notizie infondate possano ripresentarsi periodicamente, trovando terreno fertile tra gli utenti meno attenti alle fonti ufficiali.

Un’ulteriore conferma dell’inattendibilità di questa indiscrezione risiede nel fatto che le spunte di WhatsApp sono sempre state utilizzate per segnalare lo stato di invio, ricezione e lettura dei messaggi, non per monitorare le azioni degli utenti. La crittografia end-to-end adottata dall’app garantisce che le conversazioni rimangano private e accessibili solo ai partecipanti, il che rende improbabile l’implementazione di un sistema di notifica per gli screenshot, che sarebbe in contrasto con la stessa filosofia di riservatezza promossa dall’app.

Unica protezione attuale: il blocco degli screenshot

Se è vero che WhatsApp non notifica gli screenshot delle chat, è altrettanto vero che l’applicazione ha già implementato misure per tutelare la privacy degli utenti in altri contesti. Un esempio concreto è l’impossibilità di acquisire screenshot delle immagini del profilo degli utenti, funzione introdotta per prevenire il furto d’identità e la diffusione non autorizzata di immagini personali.

Inoltre, WhatsApp ha recentemente introdotto la funzione che impedisce gli screenshot dei messaggi effimeri e delle immagini visualizzabili una sola volta. Questa soluzione è mirata a proteggere i contenuti sensibili, ma senza alterare il sistema delle spunte di lettura.

In definitiva, la presunta introduzione della terza spunta blu su WhatsApp si conferma essere una notizia infondata, ciclicamente riproposta nel corso degli anni. Fino a prova contraria, la piattaforma rimane fedele alla sua missione di proteggere la privacy degli utenti, senza però implementare sistemi di monitoraggio invasivi.

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