Gli aspetti e le svariate forme della criminalità economica
La criminologia usa la definizione di “white collar crimes”, coniata da un criminologo americano, per spiegare in modo soggettivo le più svariate forme della criminalità economica. Diverse sono le condotte illecite che difficilmente vengono inquadrate, che si diramano su scala mondiale, con processi di infiltrazione tra le varie attività illecite a livello imprenditoriale.
La criminalità economica nasce dai fatti delittuosi, occulti e mezzi sconosciuti, che si celano dietro grandi affari legali o si dispendono in quella che oggi è la rete più utilizzata, il cyber spazio. Questa tipologia di criminali si muovono sfruttando la propria posizione sociale e imprenditoriale, agiscono con parsimonia, costruendo con la loro abilità indiscussa di manipolazione con la politica o con le associazioni criminali, in ottemperanza agli obiettivi prefissati. Le condotte illecite sono di vario tipo:
– crimini informatici
– occupational crimes
– delitti compiuti dai vertici imprenditoriali
– delinquenza delle classi superiori
Questi crimini sono molte volte irriconoscibili, si evince una grande difficoltà nel circoscrivere e reprimere il fenomeno. I crimini all’interno di un ambiente imprenditoriale ha fatto emergere un colpo d’impresa, ossia l’assenza di idonei strumenti di autoregolazione che sono in grado di prevenire i comportamenti devianti, così da contenere e prevenire il pericolo in attività illecite compiute dai dipendenti dell’azienda. La varietà di questi crimini ha fatto attenzionare l’ambito forense ad un approfondimento criminologico di questi fenomeni delinquenziali di stampo economico.
Non esiste una definizione generalmente accettata riguardo la criminalità economica, ecco che vi è un’oggettiva difficoltà definitoria del fenomeno. Si caratterizza solitamente per una serie di elementi che gravitano attorno alle realtà aziendali, a quelle imprenditoriali e alla finalità che promuove l’azione criminosa. Ecco che un fatto criminoso viene indicato da tutti quei comportamenti illeciti che vengono adottati all’interno di un’organizzazione imprenditoriale e che va a ripercuotersi sui dipendenti, clienti e società stessa.
Il cosiddetto colletto bianco è un professionista che agisce per un accrescimento d’impresa, ossia per aggirare in modo illecito la concorrenzialità nel mercato dei beni e servizi. Secondo degli studi a livello criminologico, tale atto delittuoso è costituito da una scelta razionale e lucida, attraverso la quale l’autore sa di ottimizzare il proprio benessere.
Da un punto di vista metodologico i crimini economici si distinguono in 3 tipologie, a seconda che costituiscano attività affiancate agli affari legali, che siano associati alla gestione di beni e servizi con strumenti illeciti o che concernano la gestione illecita di beni e servizi essi stessi illegali. Non a caso la società definisce i colletti bianchi come persone disoneste, anziché come criminali, proprio a dimostrazione che ancora oggi vi è una scarsa valutazione criminosa del reato economico.
La forma più pericolosa di criminalità economica è quella organizzata. I crimini economici e l’associazionismo criminale organizzato esprime una grande interrelazione con cui combatte ogni giorno l’impianto penalistico. Il crimine organizzato sempre più frequentemente si serve della professionalità dei white collar criminals per massimizzare i propri profitti con la progressiva infiltrazione in attività imprenditoriali lecite.