Sul mercato delle droghe americane si sta diffondendo l’uso della xilazina, conosciuta come la “droga degli zombie”.
La xilazina è un farmaco anestetico che è stato creato all’inizio degli anni Sessanta. Destinato al solo mercato veterinario a causa della sua pericolosità sui soggetti umani, nasce come farmaco tranquillante da somministrare ad animali di grossa taglia, come cavalli e mucche.
Secondo alcune ricostruzioni, l’utilizzo della xilazina sugli esseri umani è iniziata negli ultimi vent’anni. In alcune zone di Portorico e nel quartiere di Kensington, a Filadelfia, dove vive un’importante comunità portoricana, ha sostituito l’eroina.
Al giorno d’oggi è molto diffusa soprattutto per due motivi:
- può essere ottenuta attraverso una semplice prescrizione veterinaria;
- il suo prezzo è molto abbordabile per i consumatori. Una dose, infatti, costa cinque dollari, la metà rispetto ad una dose di eroina.
L’allarme negli Stati Uniti e in Europa
Alcuni degli effetti maggiormente riscontrati in coloro che ne fanno uso sono l’abbassamento della pressione e della frequenza cardiaca. La sua presenza è ormai diffusa nella maggior parte degli stati USA, tanto che il Presidente americano Biden l’ha fatto rientrare tra i pericoli emergenti del Paese. Tuttavia, di recente, la sostanza è stata individuata anche come causa della morte di un uomo di 43 anni nel Regno Unito. Ciò significa che, sebbene in Europa non sia diffusa come negli Stati Uniti, nei prossimi anni la situazione potrebbe cambiare drasticamente a causa della sua potenziale disponibilità sul mercato.
Perché la xilazina è considerata la droga degli zombie?
Mescolata insieme a sostanze come il fentanyl e l’eroina, la xilazina è una droga da iniezione, che provoca delle ferite che restano aperte, come delle ulcere.
Il suo continuo uso, prolungato nel tempo, può portare a infezioni e, nei casi più gravi, all’amputazione degli arti. Questo tipo di effetto in particolare ha portato la xilazina ad essere ribattezzata “la droga degli zombie”. Gli effetti sono simili a quelli procurati da altre droghe come la desomorfina o il krokodil, l’ultima delle quali è famosa soprattutto in Russia.
Può comportare un’overdose involontaria, specie se i consumatori non sono a conoscenza della composizione esatta degli stupefacenti acquistati.